Sto eseguendo correttamente gli esercizi?

Nel Training Autogeno non c'è un modo giusto o sbagliato di procedere

Non giudichiamo il nostro percorso, ma abituiamoci ad ascoltare i nostri vissuti.

Fatta questa premessa, all'inizio dell'allenamento, possono sorgere molti dubbi.
Cerco di rispondere alle domande più frequenti.
Per tutte le domande che non si trovano nell’elenco, rispondo volentieri a chi mi scrive: info@patriziabelleri.it

Domande e risposte sull'esecuzione degli esercizi

Quanto tempo deve durare una esercitazione?

All’incirca tre minuti all’inizio, con la Formulazione della Calma.
La durata dell’esercitazione aumenta man mano che si aggiungono gli esercizi successivi, per arrivare a dieci/venti minuti, circa.

C’è una posizione da preferire rispetto alle altre?

La posizione distesa a letto è di norma la più comoda.
La posizione in poltrona è molto consigliabile, purché si disponga di una poltrona adeguata, in grado di garantire un sostegno totale: la testa ben appoggiata, la colonna cervicale sostenuta, dalla nuca in giù, braccia e mani, gambe e piedi appoggiati.
Le cosiddette poltrone relax, con possibilità di allungare le gambe sono l’ideale.
 Non è molto comoda, invece la posizione “del cocchiere a cassetta”. Per gli ipotesi e per chi soffre di artrosi cervicale è decisamente sconsigliata.

C’è un modo per capire se la posizione che ho assunto è corretta?

Quando non si avvertono tensioni al collo, alla nuca, alle spalle, alla parte cervicale della colonna, la posizione è corretta.

Che cosa posso fare se pensieri disturbanti mi distraggono durante l’esecuzione dell’esercizio?

Non si deve fare nulla.
 Nel pieno spirito dell’autogenìa, è il caso di lasciar fluire i pensieri e attendere passivamente che se ne vadano da sé.
 Man mano che si procede nell’allenamento, il fenomeno tenderà a scomparire.
 Non si deve ingaggiare un "muro contro muro" con i pensieri: non se ne andrebbero!

Ci sono orari più indicati di altri per eseguire gli esercizi?

L’ideale sarebbe eseguire gli esercizi tre volte al giorno: la mattina al risveglio, dopo pranzo e la sera, prima di dormire.

Mentre ripeto mentalmente le formule, temo di perdere il conteggio delle ripetizioni, come posso fare per non sbagliarmi?

Il numero delle ripetizioni è puramente indicativo
È bene lasciar andare la mente e non concentrarsi sul conteggio delle ripetizioni.
Non ha alcuna importanza se la formula viene ripetuta qualche volta in più o in meno.

Come faccio a sapere quando è il momento di passare all’esercizio successivo?

Conviene concordare con il terapeuta tale decisione. Per te che stai seguendo questo corso, decideremo assieme di passare all’esercizio successivo quando sperimenterai con un certo automatismo vissuti dell’esercizio su cui ci ti stai esercitando.
Ad esempio, quando – al solo evocare parola ‘pesante’ – avvertirai la sensazione di pesantezza, è il momento giusto per passare all’esercizio del Calore.

Devo sempre eseguire tutti gli esercizi ogni volta?

Sì, ad ogni esercitazione si esegue l’intera sequenza degli esercizi appresi fino a quel momento.
Si inizia con la Calma, poi con Calma + Pesantezza, poi Calma + Pesantezza + Calore e così via, fino alla fine.

Dopo la fine dell’esercizio, mi “dispiace” smettere. Posso prolungarlo?

No. L’esercizio deve concludersi alla fine delle ripetizioni delle formule. Cercare di prolungarlo sarebbe inutile ai fini dell’apprendimento e porterebbe a “diluire” lo stato di concentrazione passiva.
Inevitabilmente, pensieri di vario genere inizierebbero a occupare la mente, distogliendo dallo stato autogeno.
Se se ne ha la possibilità, si può eseguire la ripresa e rimanere comodamente distesi nel letto per un po’ di tempo ancora, prima di alzarsi.

Esiste il pericolo di non “risvegliarsi” dall’esercizio, o di perdere il controllo di sé?

Né l’uno né l’altro timore sono fondati.
Ci si può addormentare durante l’esercizio e poi risvegliarsi regolarmente.
Non vi è alcuna possibilità, nemmeno remota, di perdere il controllo.
In qualsiasi momento l’esercizio può essere interrotto volontariamente.

È necessario esercitarsi sempre tre volte al giorno?

È il percorso di apprendimento ideale e più proficuo.
Se non è possibile, si può procedere con due esercitazioni giornaliere e magari portarle a tre nel fine settimana, quando si ha più tempo a disposizione.

È utile che le esercitazioni avvengano sempre alla stessa ora?

Sì. Il Training Autogeno, infatti, segue le leggi dell’apprendimento e la ripetizione puntuale dell’esercitazione favorisce l’apprendimento.

La mattina vado al lavoro in automobile: rischio di avere sonnolenza mentre guido se eseguo l’esercizio prima di uscire?

No. Una delle peculiarità del Training Autogeno è quella di provocare rilassamento quando serve, ma anche migliorare il tono generale.
La mattina bisogna curare particolarmente la ripresa, con movimenti energici delle braccia e delle gambe per dare tono.

Lavoro lontano da casa e non torno per il pranzo. Come posso eseguire ugualmente l’esercizio di metà giornata?

Se si dispone di un ambiente tranquillo, si può provare al fare il Training nella posizione del cocchiere a cassetta, magari in ufficio se non c’è nessuno.
Vale quanto detto sopra per questa posizione: è sconsigliata agli ipotesi.

Non sarebbe meglio se la voce del terapeuta – anche registrata – ripetesse le formule durante l’esecuzione del TA?

No. La voce del terapeuta crea una eterosuggestione che nulla ha a che vedere con il processo di creazione dello stato autogeno.
Lo stesso vale per la propria stessa voce registrata. Shultz, a tal proposito scrive:
“possiamo affermare che per realizzare un autentico esercizio autogeno è indispensabile che la concentrazione psichica possa avvenire nel silenzio più assoluto; qualsiasi accompagnamento sonoro, da parte di un medico o per mezzo di dischi, trasforma la seduta in una ipnotizzazione eteroindotta e pertanto questa altro non sarebbe che una seduta eterogena di vecchio stile.” (I.H. Schultz, Il Training Autogeno, Esercizi Inferiori, Milano, Feltrinelli, p.47).
Alcuni terapeuti usano ripetere al paziente le formule a scopo didattico, per indicare come procedere, con la raccomandazione di proseguire in proprio.
La registrazione audio ha uno svantaggio in più rispetto alla voce del terapeuta in studio.
Si tratta di frasi standard, mentre dal vivo il terapeuta modula le sue parole a seconda del ritmo del respiro e di altri segnali da parte dell’allievo.

Se eseguo l’esercizio la mattina al risveglio, ho la tendenza a riaddormentarmi, con il rischio di far tardi al lavoro. Come mi conviene procedere?

Conviene alzarsi, lavarsi, fare colazione e tornare momentaneamente a letto per eseguire l’esercizio.

Se mi esercito la sera prima di addormentarmi, devo eseguire la ripresa alla fine?

No, finito l’esercizio ci si lascia scivolare nel sonno.
Naturalmente, se lo si desidera, si può cambiare posizione, assumendo quella preferita per dormire.
Se invece si desidera rialzarsi, oppure trascorrere un po’ di tempo a leggere, si deve eseguire la ripresa.
Sarebbe comunque meglio che l’esercizio della sera precedesse direttamente il sonno.

C’è un cuscino particolarmente indicato per eseguire gli esercizi di TA?

Il cuscino migliore è quello con cui abitualmente si dorme.
Si possono inserire due piccoli cuscini sotto i gomiti se si avvertono tensioni alle braccia. Vanno bene anche asciugamani arrotolati.

Eseguo l’esercizio a letto. Devo coprirmi?

Durante l’esecuzione del Training non si deve avvertire né caldo né freddo.
Una coperta d’inverno è consigliata, facendo attenzione che non pesi sulla punta dei piedi impedendo il rilasciamento degli stessi.

Quando l’ambiente esterno è molto caldo, devo eseguire ugualmente l’esercizio del calore?

No, quando l’ambiente esterno è molto caldo è bene sospendere l’esercizio del Calore.
Creato con